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GUIDA COMPLETA ALLE DIVERSE FORME DI INSEDIAMENTO IN FRANCIA PER UN INVESTITORE ITALIANO

  • Rodolphe Rous
  • 19 mar
  • Tempo di lettura: 15 min



1. INTRODUZIONE GENERALE


1.1 Finalità della guida


Il presente articolo si propone di fornire una panoramica esaustiva sulle diverse modalità di insediamento che un investitore italiano può adottare per operare sul territorio francese.


Dalla succursale alla filiale (in tutte le sue varianti societarie), passando per la figura dell’agente commerciale, fino ad arrivare ad altre forme di collaborazione (ufficio di rappresentanza, joint venture, ecc.), questa guida mira a illustrare i principali profili giuridici, fiscali e sociali di ciascuna soluzione.


L’obiettivo è agevolare la comprensione delle principali sfide e opportunità legate all’internazionalizzazione in Francia e fornire, ove possibile, riferimenti alle norme e ai testi di legge applicabili. Il tutto, ricordando che la complessità della materia rende spesso indispensabile il ricorso a professionisti del settore – avvocati, dottori commercialisti, notai, esperti giuslavoristi – in grado di fornire consulenze personalizzate.


1.2 Contesto economico e normativo franco-italiano


Francia e Italia sono membri fondatori dell’Unione Europea. Pertanto, numerose direttive e regolamenti comunitari trovano applicazione in entrambe le giurisdizioni. A livello bilaterale, esistono anche specifici accordi, come la Convenzione per evitare le doppie imposizioni, firmata il 5 ottobre 1989 (ratificata con Legge 7 agosto 1990, n. 242, in Italia e con Loi n° 90-914 in Francia), che disciplina la ripartizione della potestà impositiva tra i due Paesi.

Sul piano economico, la Francia rappresenta uno dei mercati più importanti e sviluppati d’Europa, con un alto potere d’acquisto, un tessuto industriale diversificato e una solida rete di servizi. Per un investitore italiano, operare in Francia significa poter accedere non solo al mercato francese, ma anche a un bacino di clienti e fornitori connesso con il resto dell’UE.


1.3 Principali riferimenti normativi


Nell’ambito delle fonti di diritto francese, i testi fondamentali di riferimento sono:

  • Code de commerce (in particolare per la disciplina delle società, del contratto di agenzia, dei registri commerciali e delle procedure di insolvenza);

  • Code civil (norme di diritto comune, contratti, responsabilità civile);

  • Code du travail (disciplina dei rapporti di lavoro e dei diritti dei lavoratori);

  • Code de la sécurité sociale (previdenza, contributi sociali, regime assicurativo);

  • Code général des impôts (fiscalità diretta, imposte sulle società, TVA);

  • Convenzione Italia-Francia del 5 ottobre 1989 (contro la doppia imposizione e prevenzione dell’evasione fiscale).


A livello comunitario, oltre al Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), è particolarmente rilevante la Direttiva 86/653/CEE sui rapporti di agenzia commerciale, recepita nel Code de commerce francese.


2. PANORAMICA DELLE FORME DI INSEDIAMENTO


2.1 Distinzione tra Succursale, Filiale e altre strutture


  • Succursale (Sede secondaria): È un’estensione della casa madre, priva di personalità giuridica autonoma, ma dotata di una certa autonomia gestionale per svolgere attività operative in Francia.

  • Filiale (Société Filiale): Si tratta di una società di diritto francese, dotata di propria personalità giuridica, di cui la casa madre italiana detiene il controllo (totalmente o parzialmente).

  • Agent Commercial: Un soggetto (persona fisica o giuridica) indipendente, incaricato di promuovere la conclusione di contratti per conto del preponente (la società italiana), senza far parte della stessa società.

  • Ufficio di rappresentanza: Struttura con funzioni prevalentemente promozionali o di ricerca, priva di attività commerciale diretta.

  • Joint venture: Accordo tra più imprese che decidono di collaborare per un progetto specifico, spesso attraverso la costituzione di un veicolo societario ad hoc.


2.2 Altre opzioni: Ufficio di rappresentanza, Agent Commercial, Joint Venture


È opportuno valutare altre forme, a volte “ibride” o meno impegnative, che possono fornire un primo approccio al mercato francese:

  • L’ufficio di rappresentanza è una forma di presenza “leggera”, adatta per verificare opportunità di business o svolgere attività di studio di mercato, senza esercitare direttamente attività commerciale.

  • L’agent commercial permette di delegare la promozione e la vendita di beni/servizi a un soggetto esterno, riducendo costi e rischi iniziali di stabilimento.

  • Le joint venture offrono l’opportunità di condividere rischi, costi e competenze con partner locali, ma richiedono un’accurata negoziazione contrattuale.


3. SUCCURSALE (SEDE SECONDARIA)


3.1 Definizione e disciplina generale


La succursale (in francese “succursale” o “établissement secondaire”) è un’entità che non possiede autonomia giuridica rispetto alla casa madre. La sede italiana rimane il soggetto giuridico responsabile a tutti gli effetti. Tuttavia, la succursale dispone di un proprio indirizzo, un responsabile locale e una certa autonomia gestionale per le attività in territorio francese.


Riferimenti normativi:

  • Code de commerce, artt. L. 123-1 e segg. (obblighi di registrazione e pubblicità)

  • Code civil, per gli aspetti generali di responsabilità contrattuale e extracontrattuale


3.2 Procedura di costituzione di una succursale


  1. Dichiarazione di esistenza: Per aprire una succursale in Francia, la società madre deve depositare specifica documentazione presso il Centre de Formalités des Entreprises (CFE) competente, generalmente la Camera di Commercio (CCI) territorialmente rilevante.

  2. Iscrizione al Registre du Commerce et des Sociétés (RCS): La succursale deve essere iscritta al RCS come “établissement secondaire” di una società estera.

  3. Nomina del rappresentante legale della succursale: La casa madre designa un rappresentante in loco, dotato dei poteri necessari.

  4. Pubblicità: Deve essere pubblicato un annuncio su un supporto legale (BODACC – Bulletin officiel des annonces civiles et commerciales), con indicazione dei dati essenziali della casa madre e della succursale.


3.3 Vantaggi e svantaggi


Vantaggi:

  • Rapidità di costituzione: procedure più snelle rispetto alla creazione di una filiale.

  • Semplicità amministrativa iniziale: non è necessario dotarsi di uno statuto societario francese.

  • Maggiore controllo diretto da parte della casa madre.


Svantaggi:

  • Responsabilità illimitata: la casa madre risponde di tutti gli impegni assunti dalla succursale.

  • Meno credibilità commerciale: alcuni partner preferiscono trattare con una società di diritto francese (filiale) piuttosto che con una semplice succursale.

  • Regime fiscale potenzialmente meno vantaggioso, a seconda dei casi.


3.4 Profili fiscali e contabili applicabili alla succursale


La succursale, di norma, è considerata una “stabile organizzazione” della società estera in Francia ai sensi della Convenzione contro le doppie imposizioni tra Italia e Francia (art. 5 della Convenzione). Conseguentemente, i redditi ascrivibili all’attività svolta in Francia possono essere soggetti all’Impôt sur les sociétés (IS).


In particolare:

  • Dichiarazione dei redditi in Francia per i proventi attribuibili alla succursale.

  • Possibile compensazione o credito d’imposta in Italia, in base alle regole di double tax relief.


Dal punto di vista contabile, è necessario tenere una contabilità separata per le operazioni svolte in Francia, secondo i principi contabili francesi.


3.5 Responsabilità civile e normativa di riferimento


Come accennato, la succursale non ha personalità giuridica autonoma. In caso di insolvenza o di illeciti, la sede italiana risponde con il proprio patrimonio. È quindi fondamentale gestire con attenzione i rischi e stipulare le dovute polizze assicurative.


4. FILIALE (SOCIÉTÉ FILIALE)


4.1 Distinzione tra SARL, SAS, SA, SNC e altre forme societarie


In Francia, le forme giuridiche più comuni per costituire una filiale sono:

  • SARL (Société à Responsabilité Limitée): equivalenza approssimativa con la SRL italiana. Responsabilità limitata ai conferimenti, gestione flessibile.

  • SAS (Société par Actions Simplifiée): forma molto flessibile e sempre più popolare, grazie alla libertà statutaria concessa ai soci.

  • SA (Société Anonyme): forma adottata di frequente da grandi società, con un capitale minimo di 37.000 euro e un consiglio di amministrazione o direttorio (Directoire).

  • SNC (Société en Nom Collectif): forma di società di persone con responsabilità illimitata dei soci, rara per investitori esteri.

  • SCS (Société en Commandite Simple): simile alla SAS, ma con soci accomandatari e accomandanti, responsabilità diversa a seconda delle categorie di soci.


4.2 Disciplina giuridica


4.2.1 Costituzione e statuti


Per costituire una filiale occorre:

  1. Redigere gli statuti (Acte Constitutif) conformi al Code de commerce.

  2. Depositare il capitale sociale presso una banca francese (almeno il 20% del totale per le SARL e le SAS).

  3. Nominare gli organi sociali (amministratore unico o consiglio di amministrazione).

  4. Registrare la società presso il Centre de Formalités des Entreprises (CFE) e ottenere l’iscrizione al Registre du Commerce et des Sociétés (RCS).

  5. Pubblicare un annuncio legale sul BODACC o su giornali autorizzati.


4.2.2 Capitale sociale e responsabilità dei soci


  • SARL: nessun minimo legale di capitale, responsabilità dei soci limitata ai conferimenti.

  • SAS: nessun minimo legale, responsabilità limitata al capitale. Gli statuti sono molto flessibili, consentendo di personalizzare la governance interna.

  • SA: capitale minimo di 37.000 euro, responsabile limitata ai conferimenti dei soci, struttura di governance più complessa.


4.3 Aspetti fiscali e contabili: IS, TVA, ritenute alla fonte


Le filiali sono soggette alle stesse imposte delle società francesi:

  • Impôt sur les sociétés (IS): l’aliquota ordinaria è stata progressivamente ridotta negli ultimi anni. Attualmente oscilla intorno al 25% (salvo aliquote ridotte per piccole e medie imprese, in determinate condizioni).

  • TVA (Taxe sur la Valeur Ajoutée): equivalente dell’IVA italiana. L’aliquota standard è al 20%, con aliquote ridotte per alcuni beni/servizi.

  • Ritenute alla fonte: su dividendi, interessi e royalties versati a soggetti non residenti, si applicano aliquote ridotte o esenzioni in base alla Convenzione Italia-Francia.


La contabilità deve seguire i principi contabili francesi. Le società di maggiori dimensioni devono nominare un revisore legale dei conti (commissaire aux comptes).


4.4 Vantaggi e svantaggi di una filiale rispetto alla succursale


Vantaggi:

  • Personalità giuridica autonoma: responsabilità limitata, maggiore tutela del patrimonio della casa madre.

  • Maggiore credibilità commerciale: essere una società di diritto francese può rassicurare fornitori, clienti e banche.

  • Più semplice dismissione: la filiale può essere ceduta, liquidata o trasformata con maggiore flessibilità.


Svantaggi:

  • Maggiore onerosità di costituzione: occorre redigere statuti, depositare il capitale, nominare organi sociali.

  • Adempimenti burocratici e contabili più rigorosi rispetto alla succursale.

  • Costi di gestione: spese di revisione contabile (obbligatoria in certi casi), necessità di rispettare numerosi obblighi legali.


4.5 Adeguamenti statutari e governance


La filiale deve rispettare la normativa francese in tema di governance e diritti dei soci. Per esempio, in una SAS, gli statuti possono prevedere diverse categorie di azioni con diritti differenti, mentre in una SARL il sistema è più standardizzato.



5. AGENTE COMMERCIALE (AGENT COMMERCIAL)


5.1 Definizione e caratteristiche del contratto di agenzia


L’agent commercial è un professionista indipendente incaricato di promuovere la vendita (o l’acquisto) di prodotti o servizi per conto di un preponente. È regolato dalla Direttiva 86/653/CEE a livello europeo, recepita in Francia negli articoli L. 134-1 e seguenti del Code de commerce.


Principali tratti distintivi:

  • Indipendenza: l’agente non è un dipendente del preponente, ma un collaboratore autonomo.

  • Stabilità: il contratto di agenzia tende a essere duraturo, a differenza di un mero contratto di procacciamento occasionale.

  • Remunerazione: solitamente a base provvigionale, con possibili minimi garantiti o formule miste.


5.2 Direttiva 86/653/CEE e suo recepimento nel diritto francese


La Direttiva disciplina diritti e obblighi reciproci di agente e preponente, come:

  • Obbligo di lealtà e buona fede.

  • Diritto dell’agente a percepire provvigioni sugli affari conclusi.

  • Indennità di clientela in caso di cessazione del rapporto, salvo che la risoluzione avvenga per inadempimento grave dell’agente.


La Francia, nell’attuare la Direttiva, prevede un regime piuttosto favorevole per l’agente in materia di indennità di fine rapporto (indemnité compensatrice).


5.3 Aspetti contrattuali: clausole essenziali e obblighi reciproci


Nel contratto di agenzia è bene precisare:

  1. Zona o settore di competenza: definire l’area geografica o il gruppo di clienti affidato all’agente.

  2. Prodotti/servizi oggetto del mandato.

  3. Modalità di calcolo delle provvigioni e tempistiche di pagamento.

  4. Durata del contratto: a tempo indeterminato o determinato.

  5. Clausole di esclusiva: l’agente potrebbe avere l’esclusiva su un certo territorio e, nello stesso tempo, potrebbe dover rinunciare a rappresentare aziende concorrenti.

  6. Indennità di fine rapporto: disciplinata dagli artt. L. 134-12 e segg. del Code de commerce.

  7. Foro competente o modalità di risoluzione delle controversie (es. arbitrato).


5.4 Regime fiscale e contributivo dell’agente


L’agente commerciale è un lavoratore autonomo. Ciò significa che:

  • È soggetto all’impôt sur le revenu (o all’IS, se opera tramite una società).

  • Deve iscriversi al regime previdenziale dei lavoratori autonomi (ad esempio, CIPAV o altro ente, in base alla natura dell’attività).

  • Non gode delle tutele riservate ai lavoratori subordinati, ma può beneficiare di talune forme assicurative obbligatorie o volontarie.


5.5 Indennità di fine rapporto e specificità del sistema francese


In Francia, l’agente ha diritto a un’indennità compensatrice se la relazione contrattuale si interrompe per decisione del preponente o per cause non imputabili a grave inadempimento dell’agente. L’ammontare di tale indennità può corrispondere a due anni di provvigioni calcolate sulla media dei compensi percepiti, anche se nella prassi gli importi variano in base a negoziazioni e sentenze giurisprudenziali.



6. ALTRE FORME DI PRESENZA COMMERCIALE


6.1 Ufficio di rappresentanza


Un ufficio di rappresentanza in Francia non è abilitato a svolgere attività commerciale (vendita, contratti, fatturazione), ma può:

  • Svolgere studi di mercato e attività promozionali.

  • Fungere da punto di contatto per i clienti.

  • Organizzare eventi di marketing o fiere.


Non necessita di un capitale, ma deve essere dichiarato al CFE competente come “bureau de liaison”. Non genera ricavi in Francia e pertanto non è, di norma, soggetto all’IS. Tuttavia, se l’ufficio di rappresentanza dovesse evolvere in una forma con finalità commerciali, occorre convertirlo in succursale o costituire una filiale.


6.2 Contratto di distribuzione, franchising e altre collaborazioni


Spesso le imprese italiane preferiscono accordi di partnership con distributori francesi già radicati. I principali schemi contrattuali sono:

  • Distribuzione esclusiva o selettiva: il distributore acquista i beni e li rivende in proprio nome, assumendosi il rischio di impresa.

  • Franchising: il franchisor concede al franchisee l’uso del marchio e del know-how, fornendo assistenza commerciale e organizzativa. In cambio riceve royalty e/o fee d’ingresso.

  • Licensing: concessione del diritto di utilizzo di un marchio o brevetto, dietro pagamento di royalty.


Ogni formula ha implicazioni legali e fiscali diverse; ad esempio, i contratti di distribuzione sono disciplinati dal Code de commerce agli articoli L. 442-6 e segg., mentre il franchising è regolato anche dal quadro generale sulla concorrenza e sulle pratiche commerciali (con obblighi informativi precontrattuali di cui alla Legge Doubin n° 89-1008 del 31 dicembre 1989).


6.3 Joint venture e partenariati strategici


Le joint venture possono assumere la forma di:

  • JV contrattuale, basata su un accordo tra le parti senza creare una nuova società.

  • JV societaria, tramite costituzione di una SAS o altra forma di società partecipata da partner italiani e francesi.


Si tratta spesso di soluzioni adatte a progetti specifici (ricerca e sviluppo, gare d’appalto, ecc.) che richiedono la condivisione di risorse e rischi.


6.4 Contratti misti e formule ibride


In taluni casi, i contratti possono combinare elementi di diverse figure: ad esempio, un accordo che preveda attività di agenzia per alcuni prodotti e di distribuzione per altri. È opportuno, in tali ipotesi, ottenere un parere legale per delimitare chiaramente i diritti e gli obblighi di ciascuna parte.



7. ASPETTI LEGALI TRASVERSALI


7.1 Normativa societaria: riferimenti principali (Code de commerce, Code civil)


La disciplina delle società commerciali è contenuta principalmente nel Code de commerce (Libro II per le società, Libro IV per la concorrenza e la distribuzione), mentre il Code civil può integrare aspetti contrattuali generali (ad esempio, buona fede, nullità dei contratti, responsabilità extracontrattuale).


7.2 Tutela del marchio e della proprietà intellettuale in Francia


La protezione del marchio è garantita a livello nazionale dall’INPI (Institut National de la Propriété Industrielle). È possibile, in alternativa, optare per la registrazione di un marchio UE presso l’EUIPO, con validità in tutti gli Stati membri.Chi investe in Francia deve altresì monitorare la presenza di eventuali marchi o brevetti già registrati per evitare conflitti di proprietà intellettuale.


7.3 Responsabilità civile e penale degli organi di gestione


Gli amministratori di una società francese (per esempio in una SAS o SA) possono incorrere in responsabilità civile e, in casi estremi, penale (es. per falso in bilancio, abuso di beni sociali) se violano i doveri loro imposti. Il Code de commerce e la giurisprudenza francese disciplinano le ipotesi di colpa o cattiva gestione che possono generare responsabilità per danni verso la società, i soci o i terzi.


7.4 Procedure di risoluzione delle controversie: tribunali competenti, arbitrato e mediazione


In Francia, le controversie commerciali competono ai tribunaux de commerce, mentre quelle di lavoro ai conseils de prud’hommes. Tuttavia, le parti possono prevedere clausole di arbitrato (ad esempio, tramite la Chambre de commerce internationale de Paris – ICC) o di mediazione.A livello europeo, trovano applicazione regolamenti come il Regolamento (UE) n. 1215/2012 (Bruxelles I rifuso) sulla competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale.



8. ASPETTI FISCALI


8.1 Impôt sur les sociétés (IS)


L’IS è l’imposta sui redditi delle persone giuridiche residenti in Francia (o che vi abbiano una stabile organizzazione). L’aliquota standard si è progressivamente abbassata negli ultimi anni; dal 2022-2023 è intorno al 25%. Vi sono aliquote ridotte per determinati scaglioni di utile o per imprese di dimensioni ridotte, purché soddisfino certi requisiti.


8.2 TVA (Taxe sur la Valeur Ajoutée)


È l’equivalente dell’IVA italiana. L’aliquota principale è del 20%, ma esistono aliquote ridotte (10%, 5,5%, 2,1%) per determinati beni e servizi.Le imprese che operano in Francia, in regime di IVA, devono:

  • Ottenere un numero di partita IVA francese;

  • Presentare dichiarazioni periodiche (mensili o trimestrali, in base al volume d’affari);

  • Versare il dovuto all’Erario francese.


8.3 Convenzione Italia-Francia contro le doppie imposizioni


Firmata a Parigi il 5 ottobre 1989, la Convenzione stabilisce criteri per evitare la doppia tassazione di redditi, dividendi, interessi e royalties. Definisce inoltre il concetto di stabile organizzazione (art. 5), determinante per capire se i profitti di una società italiana debbano essere tassati anche in Francia.


8.4 Ritenute su dividendi, interessi e royalties


Sulla distribuzione di dividendi a società o persone fisiche non residenti si applicano ritenute alla fonte, con aliquote generalmente del 25% (talvolta ridotta o azzerata in base alla Convenzione o a regole UE, come la Direttiva Madre-Figlia 2011/96/UE). Per interessi e royalties, le aliquote possono variare, con possibile esenzione quando sussistono i requisiti previsti dalle norme comunitarie e bilaterali.


9. ASPETTI SOCIALI E DEL LAVORO


9.1 Contratti di lavoro e assunzioni: panorama generale del Code du travail


Le tipologie contrattuali principali in Francia sono:

  • CDI (Contrat à Durée Indéterminée): contratto a tempo indeterminato, la forma “normale” del rapporto di lavoro.

  • CDD (Contrat à Durée Déterminée): contratto a tempo determinato, soggetto a regole specifiche e solo per esigenze temporanee o sostitutive.

  • Contrats de travail temporaires: tramite agenzie interinali.


Il Code du travail disciplina, tra l’altro, la durata del periodo di prova, l’orario di lavoro (35 ore settimanali come riferimento) e le modalità di licenziamento (licenziamento individuale per motivi economici, disciplinari, ecc.).


9.2 Contributi sociali e previdenziali (URSSAF, sécurité sociale)


Il datore di lavoro francese deve versare contributi (cotisations) all’URSSAF e ad altri enti, coprendo:

  • Assicurazioni sanitarie, infortuni sul lavoro e malattia professionale.

  • Contributi pensionistici.

  • Disoccupazione.


Il costo del lavoro in Francia può essere rilevante, ma i lavoratori beneficiano di un sistema di protezione sociale tra i più estesi in Europa.


9.3 Norme sulla sicurezza sul lavoro e diritti dei lavoratori


La legge francese impone rigidi obblighi in materia di sicurezza sul lavoro (obbligo di formazione, valutazione dei rischi, designazione di un responsabile sicurezza). I lavoratori godono di numerosi diritti sindacali e di rappresentanza (comités sociaux et économiques – CSE) nelle imprese di una certa dimensione.


9.4 Contratti collettivi e retribuzione minima (SMIC)


Lo SMIC (Salaire Minimum Interprofessionnel de Croissance) è la paga minima oraria fissata per legge. In aggiunta, molte categorie professionali sono coperte da contratti collettivi (convention collective) che stabiliscono retribuzioni minime superiori allo SMIC, oltre a condizioni specifiche su orari, ferie, bonus, ecc.



10. ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI E REGISTRAZIONI


10.1 Iscrizione al RCS (Registre du Commerce et des Sociétés)


Qualsiasi attività commerciale o società deve essere iscritta al RCS, gestito dai tribunaux de commerce o dai tribunali civili competenti per la sezione commerciale. L’iscrizione fornisce un numero SIREN e un codice APE (attività prevalente).


10.2 Dichiarazioni al Centre de Formalités des Entreprises (CFE)


Il CFE è lo sportello unico che coordina le pratiche di:

  • Registrazione della società (o dello stabilimento)

  • Iscrizione agli enti previdenziali e all’URSSAF

  • Ottenimento partita IVA francese

Il CFE competente dipende dalla natura dell’attività (commerciale, artigianale, liberale) e dalla collocazione geografica.


10.3 Documentazione contabile e bilanci


Le società francesi devono tenere una contabilità ordinata secondo il Plan Comptable Général. Sono previsti depositi di bilanci e conti annuali (compte de résultat, bilan, annexe) al Greffe du tribunal de commerce entro un determinato termine (di norma 6 mesi dalla chiusura dell’esercizio).


10.4 Altre formalità (licenze, autorizzazioni, visti)


Alcune attività possono richiedere licenze specifiche (ad esempio, vendita di alcolici, trasporti, ecc.). Se dirigenti o dipendenti stranieri (extra-UE) si trasferiscono in Francia, occorre valutare i requisiti per permessi di soggiorno e di lavoro.


11. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE


11.1 Analisi comparativa delle diverse forme di insediamento


  • Succursale: rapida da avviare, ma responsabilità illimitata.

  • Filiale (SARL, SAS, SA): maggiore autonomia e limitazione di responsabilità, ma costi e oneri di costituzione superiori.

  • Agente commerciale: riduce i costi fissi, ma richiede attenzione alle indennità di fine rapporto.

  • Ufficio di rappresentanza: utile per una presenza minima, ma non adatto a svolgere attività commerciali.

  • Joint venture: può essere strategica, ma richiede un partner affidabile e accordi ben strutturati.


11.2 Strategia di ingresso e pianificazione a medio-lungo termine


Prima di scegliere la forma di insediamento è fondamentale:

  1. Valutare il business plan: volume d’affari previsto, tipologia di clientela, settori di attività.

  2. Stabilire una strategia fiscale: ottimizzare la tassazione nel rispetto delle normative nazionali ed europee.

  3. Considerare i costi del lavoro e la normativa sociale francese.

  4. Ricercare eventuali sovvenzioni o incentivi all’investimento, a livello locale (regioni, dipartimenti, agglomerazioni).


11.3 Consulenza professionale e contatti utili


Date le complessità normative, si raccomanda di:

  • Consultare avvocati specializzati in diritto commerciale e societario francese.

  • Rivolgersi a commercialisti francesi per una pianificazione fiscale e contabile accurata.

  • Interfacciarsi con Camere di Commercio francesi e italiane (ad esempio, la Chambre de Commerce Italienne pour la France) per avere supporto informativo.


11.4 Evoluzione normativa e fonti di aggiornamento


La normativa francese è soggetta a continue modifiche (riforme del Code du travail, modifiche delle aliquote fiscali, semplificazioni per le PMI, ecc.).


È pertanto indispensabile:

  • Monitorare i siti ufficiali (ad es. legifrance.gouv.fr per i testi normativi, impots.gouv.fr per il fisco).

  • Seguire circolari e istruzioni dell’URSSAF, del Ministère de l’Économie et des Finances, del Ministère du Travail, ecc.

  • Affidarsi a professionisti che mantengono costantemente aggiornate le proprie competenze.


12. BIBLIOGRAFIA E RIFERIMENTI NORMATIVI


  • Code de commerce: disponibile su legifrance.gouv.fr.

  • Code civil: contenente principi generali sui contratti e la responsabilità civile.

  • Code du travail: per la disciplina dei rapporti di lavoro, contratto di lavoro, procedure di licenziamento, ecc.

  • Code de la sécurité sociale: contribuzioni previdenziali, assicurazioni sociali, URSSAF.

  • Code général des impôts: normativa fiscale sull’IS, TVA, ritenute.

  • Direttiva 86/653/CEE relativa agli agenti commerciali indipendenti.

  • Convenzione Italia-Francia contro le doppie imposizioni (5 ottobre 1989), ratificata in Italia con Legge 7 agosto 1990, n. 242.

  • Regolamento (UE) n. 1215/2012 (Bruxelles I rifuso) sulla competenza giurisdizionale in materia civile e commerciale.

  • Legge Doubin n° 89-1008 del 31 dicembre 1989: obblighi informativi nel franchising.


La presente guida costituisce un’introduzione generale alle principali tematiche legate all’insediamento di imprese italiane in Francia. Ogni caso richiede un’analisi specifica, in considerazione della natura dell’attività, delle dimensioni dell’investimento e delle peculiarità settoriali.


Per un quadro completo e aggiornato, si raccomanda di consultare professionisti locali (avvocati, notai, commercialisti) e le autorità competenti. L’ambiente normativo francese, pur essendo tra i più consolidati in Europa, è in costante evoluzione. Di conseguenza, un monitoraggio regolare delle modifiche legislative e regolamentari è imprescindibile per operare in piena conformità.

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