IL DIRITTO FRANCESE DELLE SUCCESSIONI IN 40 REGOLE
- Rodolphe Rous
- 22 gen
- Tempo di lettura: 18 min

L’ordinamento francese in materia successoria, pur avendo radici storiche lontane e consolidandosi lungo i secoli, si presenta oggi come un sistema organico di regole che coniuga la volontà del de cuius (la persona che lascia l’eredità) con la protezione di alcuni eredi necessari, il tutto garantito da procedure e formalità abbastanza specifiche. Per un pubblico italiano, la conoscenza del funzionamento del diritto francese delle successioni può essere particolarmente utile non solo per chi possieda beni in Francia o abbia legami familiari con cittadini francesi, ma anche per chi si trovi a dover affrontare questioni ereditarie transfrontaliere. Di seguito, un’esposizione dettagliata – in stile giuridico ma accessibile – che si articola sulle principali regole, soffermandosi su aspetti pratici e su domande frequenti.
1. Quadro generale del diritto successorio francese
Il codice civile francese dedica ampio spazio alle questioni ereditarie. Gli articoli di riferimento vanno indicativamente dall’articolo 720 e seguenti, disciplinando vari aspetti: dalla definizione e dall’apertura della successione, alla determinazione dei successibili, fino alle forme testamentarie e alle quote di riserva. La concezione francese si fonda sull’idea che esista una parte di eredità “riservata” ad alcuni eredi (i discendenti e, in certi casi, il coniuge) e una parte “disponibile” che il testatore può attribuire liberamente. Il sistema francese continua a evolversi e a subire modifiche puntuali, ma i cardini restano sostanzialmente stabili.
In Francia, la successione si apre al momento del decesso, nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto. Da quel momento, gli eredi acquisiscono simultaneamente i diritti ereditari in base a quanto stabilito dalle norme di legge e/o dal testamento, se esistente. È importante sottolineare che il passaggio dei diritti ereditari è automatico, ma gli eredi devono poi intraprendere le formalità necessarie per accettare o rinunciare, così come per regolarizzare il trasferimento dei beni.
2. Eredi legittimi e ordine di vocazione ereditaria
Nel diritto francese, qualora il defunto non abbia redatto testamento oppure abbia disposto solo parzialmente dei suoi beni, trovano applicazione le regole sulla successione legittima (o “intestata”). L’ordinamento stabilisce un ordine di categorie ereditarie (chiamate “ordres”) che individua chi abbia priorità nel succedere in assenza di testamento. Il sistema è leggermente diverso da quello italiano, sebbene presenti tratti comuni nella centralità dei discendenti e del coniuge.
Discendenti: se il defunto lascia figli o altri discendenti diretti, questi costituiscono la prima categoria di successibili. In presenza di discendenti, le altre categorie di parenti non ereditano, fatta eccezione per il coniuge che gode di diritti particolari.
Genitori e collaterali: se non vi sono discendenti, subentrano i genitori e i collaterali (fratelli, sorelle, nipoti collaterali). La divisione dell’asse ereditario tra genitori e collaterali segue regole precise, soprattutto in presenza di un coniuge.
Altre categorie di parentela: se non ci sono né discendenti né genitori e fratelli/sorelle, l’eredità si devolve agli altri parenti fino al sesto grado. Qualora non si trovi alcun parente entro il sesto grado e non vi sia coniuge, l’eredità è devoluta allo Stato francese.
Il coniuge (o il partner nell’ambito di un PACS, sebbene con differenze) gode di una posizione specifica che permette di ereditare in concorso con i figli o, in mancanza di discendenti, con i genitori o i collaterali.
3. La riserva ereditaria e la quota disponibile
Uno degli aspetti centrali del sistema francese è la riserva ereditaria (“réserve héréditaire”). Analogamente all’istituto italiano della “legittima”, si tratta di una porzione di patrimonio che non può essere sottratta ai discendenti (e talvolta al coniuge, a determinate condizioni) neanche mediante disposizioni testamentarie o donazioni. La ratio è tutelare i familiari più vicini, impedendo che il testatore possa completamente escluderli dall’eredità.
La riserva riguarda:
I figli, che hanno complessivamente diritto a una quota riservata variabile a seconda del numero dei discendenti (ad esempio, se c’è un solo figlio, la riserva è pari alla metà del patrimonio; se ci sono due figli, è pari ai due terzi, e così via).
Il coniuge può avere diritti di riserva solo in alcune ipotesi, tra cui l’assenza di discendenti: in quel caso la legge tutela la posizione del coniuge superstite con meccanismi specifici (come il “droit viager au logement”, cioè il diritto di abitazione).
La “quota disponibile” è la parte dell’eredità che il defunto può liberamente attribuire a chi desidera – tramite testamento o tramite donazioni in vita – senza violare la riserva. Se le disposizioni testamentarie o le donazioni ledono la riserva, gli eredi riservatari possono agire per ridurre tali attribuzioni alla “porzione disponibile”.
4. Testamento: forme e validità
In Francia, il testamento può essere redatto in tre forme principali:
Testamento olografo: completamente scritto a mano dal testatore, datato e firmato. È la forma più semplice, che non richiede la presenza di un notaio al momento della scrittura, anche se è consigliabile depositarlo presso un notaio o registrarlo nel Fichier Central des Dispositions de Dernières Volontés, per garantire che sia rintracciato dopo la morte.
Testamento autentico (o per atto pubblico): redatto da un notaio in presenza di testimoni o di un secondo notaio. Il notaio ne cura la stesura e l’archiviazione, garantendo una maggiore sicurezza giuridica.
Testamento misto (o “mystique”): il testatore redige un documento sigillato e lo consegna al notaio in presenza di testimoni. Nessuno, eccetto il testatore, ne conosce il contenuto fino all’apertura della successione.
È importante assicurarsi che il testamento rispetti le forme richieste dalla legge, altrimenti può essere dichiarato nullo o inefficace. Inoltre, nel testamento non si possono ledere i diritti di riserva degli eredi protetti. Spesso, infatti, si presentano controversie tra legatari (beneficiari di disposizioni testamentarie) e riservatari che reclamano la riduzione del legato, qualora ecceda la quota disponibile.
5. Accettazione e rinuncia all’eredità
La successione si apre con la morte del de cuius e gli eredi hanno facoltà di scegliere se accettare o rinunciare. Sotto il profilo pratico, può sorgere l’esigenza di valutare l’ammontare dei debiti e dei crediti del defunto prima di assumersi la responsabilità dell’eredità, poiché in Francia vige il principio dell’accettazione pura e semplice, che implica anche l’assunzione di eventuali passività.
Accettazione pura e semplice: l’erede accetta l’intera eredità con i relativi debiti, diventando responsabile del passivo ereditario oltre i limiti dei beni ricevuti, anche con il proprio patrimonio personale.
Accettazione con beneficio d’inventario: l’erede può limitare la sua responsabilità per i debiti ereditari, rispondendo entro i limiti del valore dei beni ricevuti. Ciò richiede il compimento di formalità specifiche, tra cui la redazione dell’inventario dei beni ereditari, solitamente curata dal notaio.
Rinuncia all’eredità: l’erede può rinunciare. Se lo fa, non acquisisce alcun diritto successorio né risponde dei debiti del defunto. Naturalmente, non riceve nulla dall’eredità.
Nel caso in cui gli eredi siano minorenni, l’accettazione o la rinuncia deve passare attraverso procedure che proteggono l’interesse del minore, spesso con l’autorizzazione del giudice tutelare o con il coinvolgimento del rappresentante legale.
6. Il ruolo del coniuge superstite
Il coniuge superstite gode di diritti particolari nella successione francese. Mentre nel sistema italiano si parla di quota di legittima riservata anche al coniuge, in Francia il meccanismo è leggermente diverso, ma comunque il coniuge ha una posizione fortemente tutelata:
In presenza di figli comuni del coniuge e del defunto: il coniuge può scegliere tra l’usufrutto della totalità dei beni del defunto o la proprietà di un quarto del patrimonio in piena proprietà. Questa scelta rappresenta un aspetto peculiare del diritto francese e può generare problemi pratici quando, per esempio, i figli preferirebbero liquidare la quota o invece mantenere il bene indiviso.
In presenza di figli di precedenti relazioni: in tal caso, la scelta per il coniuge si riduce, e la legge tende a preservare i diritti dei figli non comuni, così da evitare ingiuste penalizzazioni.
Assenza di figli: il coniuge eredita in concorso con i genitori del defunto, se ancora in vita. Al coniuge è riconosciuta la metà dell’eredità qualora i genitori del defunto siano entrambi vivi, e i tre quarti se è in vita un solo genitore. Se non ci sono genitori in vita, il coniuge superstite eredita l’intero patrimonio.
Un’altra tutela è il diritto di abitazione (anche detto “droit viager au logement”), che permette al coniuge di continuare a vivere nella residenza principale e di utilizzare l’arredamento in essa contenuto, generalmente a titolo gratuito, per tutta la vita. Questo diritto deve essere esercitato entro un anno dalla morte.
7. Il ruolo del notaio e la procedura successoria
In Francia, il notaio svolge un compito cruciale nella gestione delle successioni. Sebbene non sia sempre obbligatorio – ad esempio, quando non ci sono immobili o l’asse ereditario è di valore modesto – nella maggior parte dei casi il suo intervento è altamente raccomandato (e spesso richiesto) per:
Redigere l’atto di notorietà (acte de notoriété), che identifica gli eredi.
Stabilire l’eventuale presenza di un testamento e verificarne la validità.
Procedere all’inventario dei beni, all’apprezzamento del valore dei cespiti e alla determinazione della composizione ereditaria.
Curare il deposito dell’eventuale testamento presso il Fichier Central.
Emettere l’attestazione di proprietà, necessaria per aggiornare la titolarità dei beni immobili.
Il notaio assiste nel calcolo delle imposte di successione e si occupa di trasmettere all’Amministrazione fiscale le somme dovute dagli eredi. In tal modo, garantisce che la procedura sia conforme alla legge e tutela tutte le parti coinvolte.
8. Domande pratiche frequenti
Molti italiani che si trovano a dover affrontare una successione in Francia si pongono domande concrete:
“Devo aprire la successione in Francia o in Italia?”: la competenza giuridica in materia di successione è generalmente legata all’ultimo domicilio del defunto e alla collocazione dei beni. Con l’entrata in vigore del Regolamento (UE) n. 650/2012 (cosiddetto “Regolamento Successorio Europeo”), la legge applicabile, in linea di massima, è quella del Paese in cui il de cuius risiedeva in modo stabile. Tuttavia, il defunto può scegliere la legge nazionale di cui è cittadino. In caso di immobili siti in Francia, sarà comunque necessario seguire una procedura notarile francese per quanto riguarda il trasferimento della proprietà.
“Come faccio a sapere se esiste un testamento depositato in Francia?”: si può richiedere la ricerca nel Fichier Central des Dispositions de Dernières Volontés, che raccoglie i riferimenti dei testamenti depositati dai notai francesi o anche stranieri che abbiano curato il deposito in Francia.
“Posso diseredare i figli?”: la risposta è generalmente negativa, poiché i figli sono eredi riservatari. Il testatore potrebbe cercare di disporre a favore di terzi con donazioni o attraverso il testamento, ma i figli possono sempre agire per ottenere la loro quota riservata.
“Che succede se uno degli eredi risiede in Italia?”: la condivisione dei beni e il trasferimento delle quote possono comportare piccole complicazioni burocratiche, ma restano soggetti alla legge francese se quella è considerata la legge applicabile. È quindi spesso consigliabile nominare un rappresentante locale o avvalersi di un notaio o un avvocato con competenza transfrontaliera.
9. Donazioni e anticipi di eredità
Come in molti ordinamenti, anche in Francia è prassi frequente anticipare parte del patrimonio ai futuri eredi tramite donazioni. Occorre però considerare che, in sede di successione, le donazioni in favore degli eredi vengono riportate (collazione) per verificare il rispetto della quota di riserva. Dunque, se un figlio ha ricevuto una donazione ingente prima della morte del genitore, ciò potrebbe ridursi o compensarsi con quanto spetterebbe alla divisione dell’eredità.
È possibile anche ricorrere alla donation-partage, uno strumento molto utilizzato in Francia, con cui il donante distribuisce in modo definitivo il suo patrimonio tra i futuri eredi, evitando futuri litigi. Questa atto consente di condividere i beni in vita, cristallizzando i valori di riferimento al momento della donazione e riducendo il rischio di contestazioni successive.
10. Aspetti fiscali: diritti di successione e franchigie
La Francia ha un sistema di tassazione successoria con aliquote e franchigie che variano a seconda del grado di parentela. In particolare:
Figli e discendenti diretti: hanno una franchigia di 100.000 euro per ciascun genitore e aliquote progressive dal 5% al 45% in base al valore dell’asse ricevuto.
Fratelli/sorelle: hanno una franchigia inferiore e le aliquote raggiungono più rapidamente livelli elevati.
Altri parenti: i gradi di parentela più lontani vedono ridotta la franchigia e aumentano le aliquote. Per i parenti di grado molto lontano e i terzi non imparentati, l’aliquota può arrivare fino al 60%.
Coniuge o partner PACS: il coniuge superstite e il partner di un PACS sono, dal 2007, esenti dalle imposte di successione. È una peculiarità che rende il regime francese piuttosto vantaggioso per il coniuge o per il partner civilmente unito.
È essenziale rivolgersi al notaio per calcolare esattamente l’imposta di successione, considerando che eventuali donazioni fatte negli ultimi 15 anni devono essere cumulate con l’eredità per valutare se la franchigia sia già stata in parte utilizzata.
11. Pacte successoral
Da qualche anno, la legge francese ammette la possibilità di stipulare un “pacte successoral” (o “pacte sur succession future”), con cui è permesso in determinate situazioni concordare, tra il futuro de cuius e gli eredi, la distribuzione dei beni, rinunce anticipate o riconoscimenti di diritti particolari. Questa novità risponde all’esigenza di dare certezza alle parti e, in particolare, di evitare liti successorie, consentendo ai familiari di pianificare l’assetto ereditario prima che si apra la successione.
Tuttavia, la legge impone regole stringenti per la validità di tali patti, soprattutto quando toccano la riserva. Serve spesso l’intervento di un notaio e il consenso di tutti gli eredi riservatari interessati dal patto, affinché possa essere considerato valido.
12. Successioni internazionali e scelta della legge applicabile
Il Regolamento (UE) n. 650/2012 ha introdotto importanti novità in materia di successioni transfrontaliere all’interno dell’Unione europea, prevedendo un criterio generale: la legge applicabile è quella della residenza abituale del defunto al momento del decesso, salvo che il defunto non abbia scelto la legge del Paese di cui possedeva la cittadinanza.
Questo significa che un cittadino italiano residente stabilmente in Francia potrebbe vedere applicato il diritto francese alla sua successione, a meno che non indichi formalmente – ad esempio in un testamento – di volere che si applichi la legge italiana. Per gli italiani con doppia residenza o con patrimoni dislocati tra Italia e Francia, il consiglio pratico è di consultare un professionista che possa suggerire la soluzione più adatta: redigere un testamento con indicazione chiara della legge scelta o, qualora convenga, lasciare che operi il criterio della residenza.
13. Rapporti tra coeredi e divisione dei beni
Una volta identificati gli eredi, la divisione dei beni può comportare controversie, specie se si tratta di immobili indivisi o di conti bancari cointestati con più persone. In Francia è possibile:
Procedere a una divisione amichevole, negoziata tra gli eredi, spesso col supporto del notaio, che redige un atto di divisione.
Intentare un’azione in divisione giudiziale se gli eredi non trovano accordo. Il giudice si occupa di liquidare la massa ereditaria, vendere i beni se necessario e distribuire il ricavato secondo le quote di ciascuno.
Il consiglio pratico è cercare sempre una soluzione concordata, perché la vendita giudiziaria può comportare costi elevati e rischi di svalutazione dei beni.
14. Ammministrazione provvisoria e gestione dei conti bancari
Subito dopo il decesso, le banche francesi bloccano i conti bancari del defunto, impedendo ai coeredi di prelevare somme se non previa procedura concordata con il notaio. È tuttavia consentito, in genere, effettuare pagamenti urgenti, quali spese funerarie, con i fondi del defunto entro un limite stabilito dalla banca (in media qualche migliaio di euro).
Per sbloccare gli altri fondi, occorre presentare al gestore bancario i documenti forniti dal notaio (ad esempio, l’atto di notorietà o il certificato successorio europeo, un documento previsto dal Regolamento 650/2012 che semplifica il riconoscimento della qualità di erede in tutto il territorio dell’UE).
15. Protezione del coniuge anziano e delle persone vulnerabili
La legislazione francese, con la riserva e i diritti di abitazione, tende a proteggere il coniuge superstite anziano che rischierebbe di ritrovarsi in condizioni di disagio. Vi sono poi norme che tutelano le persone vulnerabili, come quelle sotto tutela o curatela, per le quali l’accettazione o la rinuncia all’eredità deve essere validata da un giudice che valuti la convenienza dell’atto.
16. Collazione e riunione fittizia
Quando si calcola la quota di riserva, la legge francese prevede la “réunion fictive” delle donazioni effettuate in vita. In pratica, ai fini del calcolo della massa ereditaria si sommano i beni presenti al momento del decesso più quelli donati precedentemente, in modo da verificare se un’erogazione in favore di uno degli eredi abbia leso la quota riservata a un altro. Se la lesione c’è, occorre ridurre le disposizioni e le donazioni eccedenti la quota disponibile.
17. Il ruolo dei debiti nella successione
Il defunto potrebbe lasciare passività, come mutui, prestiti, cartelle fiscali non saldate. In Francia, gli eredi che accettano l’eredità diventano debitori verso i creditori del defunto. Ecco perché talvolta è preferibile l’accettazione con beneficio d’inventario, in modo da evitare che i debiti superino il valore dei beni e l’erede sia costretto a pagare la differenza con il proprio patrimonio personale.
18. Gli aspetti pratici della divisione immobiliare
Se il defunto possedeva uno o più immobili in Francia, occorre provvedere all’“attestation de propriété”, un atto notarile che dichiara il trasferimento dell’immobile all’erede o agli eredi, aggiornando i registri immobiliari (Service de Publicité Foncière). Senza questo adempimento, l’erede non potrà legittimamente vendere o ipotecare l’immobile.
In caso di più coeredi, ciascuno possiede una quota indivisa dell’immobile. Per vendere l’immobile, occorre l’accordo unanime degli eredi, a meno di un’azione di divisione giudiziale.
19. Lesioni di legittima e azione in riduzione
Un quesito che si pongono spesso i figli è come reagire se scoprono che, tramite testamento o donazioni, il genitore ha attribuito un valore eccessivo a uno di loro o a un terzo, intaccando la propria quota riservata. L’azione in riduzione (action en réduction) serve proprio a ripristinare il rispetto della riserva, riducendo le disposizioni in eccesso. Questa azione va esercitata entro un certo termine (cinque anni dal decesso o due anni dal momento in cui l’erede scopre la lesione).
20. Questioni ereditarie con i PACS
Il PACS (Pacte Civil de Solidarité) è un contratto riconosciuto in Francia per le coppie non sposate, eterosessuali o omosessuali. Dal punto di vista successorio, il partner PACS gode di molti vantaggi, ma non dei medesimi diritti riservatari del coniuge. È tuttavia esentato dalle imposte di successione dal 2007, come il coniuge. Ciò non significa che erediti automaticamente, poiché, in assenza di testamento, il partner PACS non è erede legittimo. Chi vuole assicurare diritti successori al partner deve necessariamente disporre di un testamento a suo favore.
21. Costi notarili e spese successive al decesso
Gli onorari notarili in Francia sono generalmente calcolati sulla base del valore dell’eredità. A ciò si sommano le imposte di pubblicità fondiaria e gli eventuali tributi successori. In fase di stesura di un testamento o di una pianificazione successoria, è opportuno discutere in anticipo con il professionista i costi che graveranno sugli eredi, così da evitare sorprese.
22. Validità di un testamento italiano in Francia
Capita che un cittadino italiano rediga un testamento secondo la forma italiana (ad esempio olografo in italiano) e poi deceda in Francia. In linea di massima, il testamento è riconosciuto valido se rispetta la forma prevista dalla legge dello Stato in cui è stato scritto (Convenzione dell’Aia del 1961 sulla forma delle disposizioni testamentarie), purché non contrasti con l’ordine pubblico francese. Sarà tuttavia necessario tradurre il documento e compiere le formalità di trascrizione presso un notaio francese.
23. Il certificato successorio europeo
Uno strumento recente e molto utile nelle successioni internazionali all’interno dell’UE è il “certificato successorio europeo”, introdotto dal Regolamento 650/2012. Permette agli eredi, ai legatari e agli esecutori testamentari di provare la propria qualità e i propri diritti ereditari in tutti gli Stati membri che aderiscono al Regolamento, senza dover ottenere un atto di notorietà o un titolo successorio specifico in ciascuno Stato.
24. Scegliere la legge applicabile: vantaggi e svantaggi
La possibilità di scegliere la legge applicabile alla successione (quella del Paese di cittadinanza invece di quella di residenza) può essere un vantaggio per chi preferisce evitare il sistema di riserva francese, eventualmente più severo, e optare per la legge italiana o viceversa. Tuttavia, occorre valutare attentamente le conseguenze sul piano fiscale e sul piano pratico, nonché se la legge scelta ammetta effettivamente l’esclusione di eredi riservatari (l’ordinamento italiano ha comunque tutele simili per i figli e il coniuge).
25. Trasferimenti mortis causa di società e quote sociali
Se nell’eredità rientrano quote o azioni di società stabilite in Francia, gli eredi devono rispettare gli eventuali patti sociali o statuti che prevedano clausole di gradimento, prelazione o recesso in caso di morte del socio. Il notaio dovrà coordinarsi con i consulenti societari per definire la sorte delle quote e gli adempimenti presso il Registro delle Imprese.
26. L’esecutore testamentario
Nel diritto francese, il testatore può nominare un esecutore testamentario (exécuteur testamentaire), a cui è affidato il compito di vigilare sull’esatta esecuzione delle sue volontà. L’esecutore può avere poteri più o meno ampi a seconda di ciò che indica il testatore, ma in generale deve garantire che i legati siano assegnati correttamente e può procedere alla vendita di alcuni beni per soddisfare gli oneri di eredità, se autorizzato.
27. I minori e la successione
Quando eredi sono minorenni, serve la rappresentanza legale dei genitori o di un tutore. Se i genitori vogliono accettare l’eredità per conto del minore, in caso di eredità di valore considerevole o rischiosa (per via dei debiti del defunto), potrebbe essere necessaria l’autorizzazione del giudice. È molto importante procedere con beneficio d’inventario per evitare di mettere a rischio il patrimonio del minore.
28. Il regime patrimoniale tra coniugi e riflessi sulla successione
Se i coniugi erano sposati in regime di comunione dei beni (communauté légale), occorre distinguere, nella successione, quali beni facessero parte della comunione e quali fossero personali del defunto. In caso di separazione dei beni (séparation de biens), ogni coniuge conserva il proprio patrimonio e, alla morte, si trasmettono solo i beni intestati al defunto. Il regime di partecipazione agli acquisti (participation aux acquêts) è meno frequente, ma presente, e in tal caso si compiono calcoli per determinare la parte di arricchimento che spetta al coniuge superstite.
29. Trascrizione e pubblicità degli atti successori
In Francia è essenziale la trascrizione degli atti notarili relativi alla successione, soprattutto per gli immobili. Questo garantisce la certezza dei trasferimenti e tutela l’erede nei confronti di terzi. Se si è in presenza di un testamento olografo, il notaio, dopo averne verificato la validità, si occupa di farlo registrare e trascrivere, se necessario.
30. Contestazioni frequenti e soluzioni alternative
Le contestazioni ereditare più frequenti riguardano la lesione della riserva, la validità del testamento, l’interpretazione delle volontà del de cuius, l’abuso di un coerede nella gestione dei beni comuni, la collazione di donazioni. Per risolvere i conflitti, la mediazione familiare successoria è un’opzione sempre più praticata in Francia. Si svolge con l’assistenza di un mediatore terzo e neutrale che cerca di favorire un accordo, spesso più rapido e meno oneroso di un procedimento giudiziario.
31. Documenti richiesti per la procedura
Per l’apertura della successione, il notaio francese chiederà vari documenti: l’atto di morte, il certificato di nascita del defunto, lo stato di famiglia, eventuali contratti di matrimonio o convenzioni patrimoniali, la dichiarazione di ultime volontà (se esistente), documenti immobiliari, contratti assicurativi, estratti conto bancari, eventuali donazioni passate. È utile fornire al notaio il quadro completo del patrimonio e dei parenti legittimati a succedere.
32. Tempi per la presentazione della dichiarazione di successione
La dichiarazione di successione in Francia va presentata entro sei mesi dal decesso, se il defunto era residente in Francia. Per i non residenti, il termine può essere di dodici mesi. Attenzione: un ritardo comporta sanzioni e interessi di mora. Nel caso di compresenza di beni in Italia e in Francia, è possibile che si debba presentare una dichiarazione all’amministrazione fiscale francese per i beni francesi e un’altra in Italia per i beni italiani, se la legge applicabile o la situazione patrimoniale lo richiede.
33. Responsabilità solidale degli eredi per le imposte
Gli eredi sono solidalmente responsabili del pagamento delle imposte di successione (droits de succession), anche se, in pratica, il notaio calcola la quota di ciascuno. Se uno degli eredi non paga, l’Amministrazione fiscale può rivolgersi agli altri per ottenere quanto dovuto. Questo rende fondamentale la cooperazione tra coeredi.
34. L’indivisione ereditaria e la gestione dei beni comuni
Fino a che non si procede alla divisione, i coeredi si trovano in indivisione sul patrimonio. Ciò significa che tutte le decisioni inerenti a quei beni devono essere prese di comune accordo o con le maggioranze prescritte dalla legge. La gestione dell’indivisione può essere fonte di tensioni. Per il compimento di atti di ordinaria amministrazione, è sufficiente la maggioranza dei 2/3 delle quote. Per la vendita di un bene, occorre il consenso unanime.
35. Liquidazione delle quote ereditarie
In Francia, la legge prevede che ciascun coerede possa sempre chiedere la divisione, non essendo obbligato a restare in comunione. Se l’accordo non è raggiunto, ci si rivolge al giudice. Spesso, in caso di immobili indivisibili, il giudice ne ordina la vendita all’asta. Tale soluzione, come anticipato, può rivelarsi svantaggiosa se il mercato non è favorevole e i prezzi di vendita risultano bassi.
36. L’importanza della pianificazione successoria
Per evitare conflitti futuri, è altamente consigliato che chi possiede un patrimonio in Francia (o abbia collegamenti familiari con la Francia) faccia una pianificazione successoria accurata. Ciò può includere:
La scelta del regime patrimoniale con il coniuge.
La redazione di un testamento conforme alle norme francesi e di facile esecuzione.
L’uso di donazioni o di atti di donation-partage per distribuire anticipatamente beni ai figli, mantenendo l’armonia familiare.
L’eventuale ricorso a un pacte successoral per un accordo globale con tutti gli interessati.
37. Polizze vita e beneficiari
Le polizze vita (assurance-vie) in Francia rappresentano uno strumento diffuso di trasmissione del patrimonio, con un regime fiscale spesso vantaggioso. I capitali corrisposti ai beneficiari di una polizza vita non rientrano automaticamente nell’attivo ereditario e godono di un trattamento fiscale particolare, a condizione che i premi versati non siano palesemente eccessivi per eludere le norme successorie e che non ledano la riserva in modo fraudolento. Gli eredi che si ritengono lesi possono però contestare la natura “liberale” dei premi versati, se sproporzionati.
38. Successione e contratto di matrimonio
In Francia è frequente la scelta di stipulare contratti di matrimonio che definiscano il regime patrimoniale. Alcuni contratti prevedono clausole specifiche che possono favorire il coniuge superstite in sede successoria (ad esempio la clause de préciput, che consente al coniuge di prelevare taluni beni prima di procedere alla divisione). Queste clausole devono rispettare la riserva dei discendenti, ma consentono comunque una personalizzazione del regime successorio.
39. Ereditare un immobile in Francia: consigli pratici
Se un cittadino italiano riceve in eredità un immobile in Francia, il passaggio fondamentale è rivolgersi a un notaio francese per l’attestazione di proprietà e per le formalità fiscali. È consigliabile ottenere una valutazione del bene, per calcolare correttamente eventuali imposte. In alcuni casi, l’erede potrebbe decidere di vendere l’immobile, ma sarà necessario esibire tutti i documenti successori in regola. Se l’erede non parla francese, converrà avvalersi di un traduttore o di un professionista bilingue.
40. Conclusione e prospettive future
Le regole del diritto francese delle successioni, pur condividendo con l’ordinamento italiano la tutela di alcuni eredi mediante la riserva, presentano caratteristiche e procedure specifiche che è bene conoscere se si hanno interessi oltralpe. L’intervento del notaio, la gerarchia dei successibili, la tutela del coniuge superstite, la possibilità di redigere un testamento in forme diverse, l’azione in riduzione per difendere la riserva, la fiscalità progressiva (ma con esenzione per coniuge e partner PACS) e l’importanza di strumenti come la donation-partage o il pacte successoral compongono un quadro composito, che richiede competenze tecniche e attenzione al dettaglio.
Per un pubblico italiano, la chiave di lettura pratica è soprattutto nel connettere queste regole con le normative europee e con il diritto italiano, tenendo presente la facoltà di scegliere la legge applicabile alla propria successione, la necessità di coordinare la pianificazione patrimoniale e la dichiarazione fiscale, e la raccomandazione di evitare litigi familiari attraverso una corretta programmazione. In definitiva, chi si trova a gestire un’eredità o a pianificarla in Francia può trarre grande beneficio dall’affiancamento di un professionista, notaio o avvocato, in grado di guidarlo tra formalità, norme imperdibili e strategie per conservare la serenità familiare e il valore del patrimonio.
Comments